La verifica di idoneità statica consente di valutare la capacità che una struttura ha di resistere alle sollecitazioni statiche agenti su di essa, quali i carichi gravitazioni e quelli dovuti all’azione del vento.
La sua introduzione nell’ambito delle Norme Tecniche in ambito di costruzioni risale all’anno 1985 quando fu emanato il primo condono edilizio (Legge n. 47/1985), il quale aveva l’obiettivo di sanare l’elevato numero di costruzioni realizzate senza permesso a costruire o licenza edilizia ed allo stesso tempo contrastare il fenomeno stesso che, con il passare degli anni, stava assumendo dimensioni preoccupanti.
Limitandosi all’aspetto prettamente ingegneristico dell’argomento, è una valutazione fondamentale poiché attesta che, all’atto della realizzazione dell’edificio, siano state rispettate le norme vigenti in materia edilizia al fine di salvaguardare la sicurezza e l’incolumità delle persone.
Le linee guida per la verifica dell’idoneità statica definiscono diversi livelli di indagine, ad ognuno dei quali corrisponde un livello di approfondimento crescente; tali indagini vengono eseguite con il fine ultimo di realizzare un modello FEM (Finite Element Method) mediante appositi Software, che possa simulare al meglio il comportamento allo stato attuale della struttura in termini di disposizione geometrica degli elementi strutturali, di materiali che la costituiscono e di carichi agenti sulla stessa.
VERIFICHE DI PRIMO LIVELLO
Approfondimenti preliminari: il tecnico incaricato dovrà acquisire tutta la documentazione progettuale relativa all’edificio oggetto d’indagine; qualora quest’ultima non fosse disponibile, dovrà effettuare un’analisi dell’evoluzione della struttura nel tempo, ovvero sarà suo onere accertare o escludere possibili interventi effettuati nel corso della vita utile della stessa ed, eventualmente, valutarne l’adeguatezza e la sicurezza soprattutto nei riguardi degli elementi portanti quali ad esempio muri portanti, travi, pilastri
VERIFICHE DI SECONDO LIVELLO
- Rilievi e saggi ispettivi: al fine di venire a conoscenza dello stato di fatto della struttura oggetto di studio sarà opportuno prevedere una serie di verifiche in situ quali rilievi e saggi ispettivi, allo scopo di individuare l’esatta geometria e disposizione degli elementi strutturali e, non meno importante, stabilirne i pesi propri e, conseguentemente, i carichi gravitazionali agenti sulla struttura da computare all’interno del modello FEM della struttura. Lo scopo di queste indagini, la cui modalità dipende dalla tipologia costruttiva (muratura, cemento armato o acciaio), è chiaramente quello di effettuare un confronto con quanto riportato all’interno degli elaborati progettuali a disposizione; viceversa, qualora non lo fossero, di pervenire alla conoscenza di informazioni cruciali ai fini della modellazione essenziale al presente studio e perché no, anche nell’ambito di eventuali studi che possano rendersi necessari in futuro nei riguardi della stessa.
- Caratterizzazione dei materiali: per conseguire un adeguato livello di conoscenza della struttura, qualora non siano disponibili certificati relativi a prove svolte sui materiali impiegati oppure nel caso lo siano ma in misura non sufficiente, sarà necessario prevedere un numero di indagini integrative che permettano di stabilire, con adeguata accuratezza, i livelli di resistenza dei materiali coinvolti. Tali valori, successivamente, saranno confrontati con quelli indicati all’interno della relazione di calcolo, ove disponibile, o con i valori forniti dalle norme in vigore all’atto della realizzazione dell’opera, allo scopo di registrare o meno eventuali degradi manifestatasi nei materiali nell’arco della vita della struttura.
- Prove di carico: le indagini descritte precedentemente potranno essere integrate, a discrezione del tecnico incaricato del procedimento, con prove di carico allo scopo di verificare la corrispondenza tra il comportamento teorico e quello sperimentale degli elementi strutturali coinvolti nel processo. In queste prove, coerentemente con quanto prescritto al Paragrafo §9.2 delle NTC2018, dovrà prevedersi un carico di prova tale da indurre le massime sollecitazioni di esercizio ottenute attraverso le combinazioni caratteristiche (rare); in relazione al tipo di struttura ed alla natura dei carichi le prove possono essere convenientemente protratte nel tempo, ovvero ripetute su più cicli.
Acquisite tutte le suddette informazioni in merito alle caratteristiche della struttura e dei carichi permanenti e variabili agenti sulla stessa, è possibile procedere con la modellazione della struttura tramite un Software agli elementi finiti ed eseguire tutte le verifiche richieste dalle norme tecniche vigenti all’atto della realizzazione dell’opera.
Un valore inferiore all’unità riferito ad anche una sola tra tutte le verifiche richieste basta a definire la struttura come non verificata dal punto di vista statico; medesima condizione si concretizzerebbe qualora anche solo un elemento strutturale fra tutti non soddisfi una data verifica richiesta.
Tali risultati, vincolerebbero al progetto di appositi interventi di adeguamento, la cui natura dipenderà dalla tipologia di problematica riscontrata, volti a rendere la struttura almeno conforme con le norme vigenti all’atto della realizzazione della stessa.