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Analisi Vibrazionale
analisi
VIBRAZIONALE

La finalità dell’Analisi vibrazionale è quella di stabilire se le vibrazioni strutturali possano rappresentare un fattore di rischio per i manufatti e per gli occupanti l’edificio. Il metodo più comune previsto da quest’analisi è quello di confrontare i valori misurati con i valori limite. L’applicazione dell’analisi vibrazionale è regolata dalle vigenti Normative Internazionali (UNI, ISO, DIN, ecc.).

Essenzialmente, il servizio di analisi vibrazionale prevede due metodi operativi d’indagine:

  • L’Analisi vibrazionale per gli edifici: atte a rilevare gli eventuali danni strutturali causati dai fenomeni di risonanza
  • L’Analisi vibrazionale sul corpo umano: atte a rilevare gli eventuali danni alla salute causati dai fenomeni di risonanza
Analisi vibrazionale

Analisi vibrazionale per edifici

Le vibrazioni transienti o continue possono causare danni strutturali e pregiudicare la funzionalità e la stabilità della struttura di un edificio o parti di esso. Per quanto concerne l’analisi vibrazionale per edifici, le vigenti Normative Internazionali danno rilevanza allo studio del comportamento dinamico delle strutture quando vengono sottoposte a sollecitazioni vibrazionali, per impedire i possibili fenomeni di risonanza. Tali fenomeni, nonostante siano legati a forzanti apparentemente di bassa intensità, sottopongono la struttura, ugualmente, a determinate sollecitazioni da non sottovalutare. L’installazione degli strumenti idonei all’analisi vibrazionale prevede l’applicazione dei sensori accelerometrici nelle parti da esaminare.

Analisi vibrazionale sul corpo umano

La finalità dell’Analisi vibrazionale sul corpo umano è quella dedita a quantificare l’esposizione alle sollecitazioni vibrazionali. Sono queste ultime, infatti, la causa principale dei fenomeni di risonanza che possono risultare fattore di rischio per la sicurezza e la salute degli occupanti i luoghi di lavoro e i luoghi predisposti alle attività antropiche. La corretta stima della valutazione del rischio di assorbimento, è ottenibile mediante tre diversi parametri di misurazione: la durata, l’ampiezza e la frequenza. Quanto suddetto è regolamentato dal D. Lgs. 09 aprile 2008 n.81(aggiornamento dal D. Lgs. 106/2009 e revisione gennaio 2019). Questo decreto legislativo stabilisce, tra i vari aspetti, le misure per la tutela dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni meccaniche. Infatti, esso, suddivide il fattore rischio in due categorie, rispetto al fattore tempo (l’esposizione quotidiana) e alla parte del corpo esposto in modo prolungato:

  • Vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano-braccio: comportano disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari.
  • Vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo intero: comportano lombalgie e traumi del rachide.

Per quanto concerne i valori d’azione e i valori limite d’esposizione, il suddetto decreto legislativo definisce anche i parametri rispetto al fattore tempo (l’esposizione quotidiana) in relazione alla parte del corpo esposto in modo prolungato:

  • In definitiva lo schema sottostante riporta dettagliatamente i valori limite e d’azione sopra citati, in merito alle Vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano-braccio:
  • Il valore limite di esposizione: il periodo giornaliero è stato normalizzato a un periodo di otto ore e fissato a 5 m/s²; il periodo breve, invece, è pari a 20 m/s².
  • Il valore d’azione: il periodo giornaliero è stato normalizzato a un periodo di otto ore (che fa scattare l’azione) e fissato a 2,5 m/s².
  • Vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo intero
  • Il valore limite di esposizione: il periodo giornaliero è stato normalizzato a un periodo di otto ore e fissato a 1 m/s²; il periodo breve è pari a 1,5 m/s².
  • Il valore d’azione: il periodo giornaliero è stato normalizzato a un periodo di otto ore (che fa scattare l’azione) e fissato a 0,5 m/s².